La diffidenza chiama l'inganno.— Lucio Anneo Seneca
La diffidenza chiama l'inganno.
Le proprie forze non si apprendono se non sperimentandole.
Nessuno è infelice se non per colpa sua.
Il saggio non si lascia mai prendere la mano dalla buona fortuna, né abbattere da quella avversa.
Non abbiamo poco tempo, ma ne abbiamo perduto molto.
La vera felicità risiede nella virtù.
Non temere le parole della moglie irata: quando infatti una donna piange, con le lacrime costruisce una trappola.
Avvicinatevi. Perché più pensate di vedere, più sarà facile ingannarvi!
Chi si lamenta che il mondo lo ha tradito, è perché è stato lui a tradire il mondo. Colui che si lamenta che l'amore non lo ha reso felice, è perché si è ingannato sull'amore: l'amore non è un regalo che si riceve.
La frode non ha mai funzionato, prima o poi qualcosa va storto, quand'è che ce ne siamo dimenticati?
Una cosa che vale la pena di avere è una cosa per cui vale la pena imbrogliare.
Spesso è così, quelli a cui non daresti una lira, alla fine te lo mettono in culo.
Il primo prete fu il primo imbroglione che incontrò il primo fesso.
Alcune donne possono essere ingannate tutte le volte, e tutte le donne possono essere ingannate alcune volte, ma la stessa donna non può essere ingannata dallo stesso uomo nello stesso modo più di metà delle volte.
"E vissero sempre infelici e scontenti." Così, per non ingannare il suo bambino termina le favole.
È inganno tipografico, che una pagina abbia lo spessore esiguo su cui, su entrambi i lati, si stampa. Direi che la pagina comincia da quella esigua superficie in bianco e nero, ma si dilunga e si dilata e sprofonda, ed anche emerge e fa bitorzoli, e cola fuori dai margini.