Un sillogismo: gli altri muoiono; ma io non sono un altro; dunque non morirò.
Esiste una sola scuola: quella del talento.
Niente fa rivivere il passato più intensamente di un odore che una volta vi era associato.
La vita è una grande sorpresa. Non vedo perché la morte non potrebbe esserne una anche più grande.
Ahimè. Fui incapace di trascendere il semplice fatto umano che qualunque conforto spirituale potessi trovare, qualunque litofanica eternità fosse stata preparata per me, nulla avrebbe potuto far dimenticare alla mia Lolita l'immonda lussuria che io le avevo inflitto.
Certe persone e io sono fra loro, odiano il lieto fine. Ci sentiamo defraudati. Il dolore è la norma.
La morte è il non-essere. Dopo di me accadrà ciò che è stato prima di me. Se prima non abbiamo sofferto, vuol dire che non soffriremo dopo. Siamo come una lucerna che, spegnendosi, non può stare peggio di quando non era accesa. Solo nel breve intermezzo possiamo essere sensibili al male.
Ad un certo punto della vita non è la speranza l'ultima a morire, ma il morire è l'ultima speranza.
Se non ci fosse la morte, noi moriremmo eternamente.
Solo da morti, scrittore e asino, trovano la loro glorificazione.
I morti sono persone fredde.
Chissà se ciò che è chiamato morire è vivere, oppure se vivere è morire.
Alcuni di voi e io stesso forse non vivranno fino a vedere il sole sorgere oltre quelle montagne, ma io vi dico, quello che ogni guerriero sa dalla notte dei tempi... Vincete la paura e vi prometto che vincerete la morte!
Confidenza toglie reverenza. Se trascorri abbastanza tempo vicino alla morte, smetti di averne paura e inizi a odiarla.
La paura della morte abita nella maggior parte di noi, a un livello più o meno alto, perché non è forse la morte considerata il grande «ignoto»?
Se temo la morte vuol dire che la vita mi è ancora vicina, disperata più di me.
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