Chi teme la morte è già morto.— Carlo Michelstaedter
Chi teme la morte è già morto.
Il diritto di vivere non si paga con un lavoro finito, ma con un'infinita attività.
L'ipocrisia è la menzogna della menzogna.
Un'idealità raggiunta perde ogni fascino.
Vana cosa è la filosofia se esce dalla vita è l'ultima illusione, e l'ultimo gioco del vecchio rimbambito è l'ultimo ottimismo che arresta la vita nel suo glorioso svolgimento verso l'universale.
Chi sa tacere è il più forte.
Non morirei mai per le mie opinioni: potrei avere torto.
Morire non mi piace per niente. È l'ultima cosa che farò.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti...
L'importante è che la morte mi colga vivo.
S'i' fosse morte, andarei da mio padre; s'i' fosse vita fuggirei da lui: similmente faria da mia madre.
Ciò che più ci rattrista della morte di un conoscente è il ricordarci che presto o tardi toccherà pure a noi.
Ieri nel di dei morti ebbi dei momenti di grandissima gioia pensando a te, e al bambino biondo e gentile che avremo....
Non sarà che tutti muoiono perché è gratis?
Se, come ci assicurano, è prevista la vita eterna, perché deve esserci la morte?
La morte è il riconoscimento della fraternità, della comune natura filiale. Forse è la strada per accogliere l'idea di creazione divina che mi riesce tanto difficile.