Chi teme la morte è già morto.
Il filosofo non riposa - non vive quoquo modo secondo i dettami del rito questa vita, nella speranza d'un'altra eterna in Dio, ma vuole la sua propria vita libera - la vita della conoscenza.
Tutti i progressi della civiltà sono regressi dell'individuo.
Chi sa tacere è il più forte.
Lo schizzo mette l'anima dell'artista molto più a nudo che l'opera d'arte.
Vana cosa è la filosofia se esce dalla vita è l'ultima illusione, e l'ultimo gioco del vecchio rimbambito è l'ultimo ottimismo che arresta la vita nel suo glorioso svolgimento verso l'universale.
Pochi uomini desiderano veramente di morire; ma infiniti vorrebbero non esser mai nati.
La morte mi deve scambiare per qualcun altro.
Finché c'è morte c'è speranza.
È poco probabile che tutto finisca con la morte perché sarebbe troppo comodo cavarsela così a buon mercato.
L'anima non dimora, qual massa indipendente, nel corpo come in un carcere, da cui sarebbe liberata dalla morte. L'anima è l'uomo nella sua totalità. L'uomo non ha un'anima, egli è un'anima.
La morte è una cosa rapida, chiara, che non ammette compromessi.
La morte, la vita, la fama, l'infamia, il dolore, il piacere, la ricchezza, la povertà, tutto ciò tocca ugualmente a buoni e cattivi, non essendo queste cose né belle né brutte; e, dunque, neppure beni o mali.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti...
Entra infine nel Mio Essere chi, al momento del trapasso, quando abbandona il corpo, pensa soltanto a Me. Questo è vero al di là di ogni dubbio.
La morte è per tutti, la vita per pochi.