L'italiano non s'organizza: s'arrangia.— Roberto Gervaso
L'italiano non s'organizza: s'arrangia.
Il radical-chic si struscia a destra, ammiccando a sinistra.
Nessuno, meglio dell'italiano, sa conciliare l'individualismo col conformismo.
A leggere nel pensiero di certa gente si rischiano solo delusioni.
C'è chi non ha mai fatto male solo perché non ne ha avuta l'occasione.
L'uomo ama la donna; la donna, il matrimonio.
Bisogna che i Lombardi dimentichino di essere italiani; le mie province d'Italia non debbono essere unite fra loro che dal vincolo dell'ubbidienza all'imperatore.
All'estero quando un politico è coinvolto in un reato, sparisce lui. In Italia sparisce il reato, il processo e a volte anche il magistrato.
L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono.
Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.
Che faceva l'Italia innanzi a quel colossale movimento di cose e d'idee? L'Italia creava l'Arcadia.
Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia. O da riporto.
L'Italia è il paese dei furbi. Ieri ero a Roma, sono salito su un autobus e ho timbrato il biglietto: tlic tlac. Il guidatore si è girato e ha detto: "C. è 'sto rumore?".
L'Italia non è una provincia, è la Signora delle altre province.
Gli italiani sono singoli geni che formano, tutti insieme, un popolo politicamente disordinato e immaturo. Una collettività talmente sorprendente da rendere problematico un giudizio complessivo.
L'Italia può essere piena di bellissimi quadri e di chiese, ma non possiamo giudicare un paese che dai suoi uomini.