Non nei viaggi, ma soltanto nella solitudine della meditazione è possibile scoprire la profondità della vita.
San Francesco mortificava il corpo e lo chiamava frate asino. Dimenticava che questo frate ha gran voce in capitolo e lo si ascolta talvolta più che non le voci della saggezza.
Si suol dire che l'uomo coraggioso non ha paura. È falso. Esser coraggioso significa dominare la paura e dove non c'è paura non c'è coraggio.
Vicino alla perfezione è l'uomo che perdona a tutti, come se egli peccasse ogni giorno, e chi si astiene dal peccato, come se non perdonasse a nessuno.
Alcuni affermano di credere tutto quello che la Chiesa crede, ma poi non sanno che cosa la Chiesa crede e quindi è come se non credessero.
Se tu parlassi nella conversazione con meno veemenza le tue ragioni riuscirebbero più efficaci. Nessuno persuade, se è appassionato. Commuoverà, forse, ma non tirerà l'assenso.
Chi non medita è come colui che non si specchia mai.
Meditare è un lavoro molto faticoso; dopo due o tre ore si è esausti come dopo aver guidato un'automobile per ottocento chilometri, e si desidera solo riposare.
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