Romano Battaglia ci invita a riflettere sulla natura cambiante del concetto di felicità nel corso dell'esistenza. La frase suggerisce che quando siamo giovani, la sorpresa e l'imprevisto rappresentano le fonti della nostra gioia; tuttavia, con il passare degli anni, scopriremo una profonda soddisfazione nelle routine quotidiane stabilite nel tempo. L'autore sostiene poi un'idea più ampia: non è ciò che prendiamo dalla vita a rendere veramente felici, ma piuttosto l'impegno nello scambio e nella condivisione di sé stessi col mondo circostante. Questo donare si manifesta in vari modi come il supporto ai familiari o agli amici, la partecipazione attiva alla comunità, oppure semplicemente nel prendersi cura degli altri senza aspettarsi nulla in cambio. La sua affermazione è che quanto più condividiamo di noi stessi e delle nostre risorse emotive ed energetiche, tanto maggiore sarà la ricchezza interiore accumulata, creando un circolo virtuoso tra il dare e l'ottenere felicità. In questo modo Battaglia ci invita a guardare al dono come alla chiave per una vita più piena ed equilibrata.