Noi siamo perversi o illusi incantati o deserti. Sono solo, dipingere è un togliersi di mezzo.— Sebastiano Carta
Noi siamo perversi o illusi incantati o deserti. Sono solo, dipingere è un togliersi di mezzo.
Mi è difficile parlare della mia pittura poiché è sempre nata in uno stato di allucinazione, provocato da uno choc qualunque, oggettivo o soggettivo, e del quale sono interamente irresponsabile.
Le persone che cercano il significato simbolico mancano di afferrare la poesia e il mistero inerente alle immagini.
Il mio scopo nel dipingere è sempre stata la più esatta trascrizione possibile della più intima impressione della natura.
Da quando il non saper dipingere è diventato un genere d'arte, giustamente sono aumentate le pretese per questo tipo di pittura.
Dipingere è azione di autoscoperta. Ogni buon artista dipinge ciò che è.
Per me la pittura è un'azione drammatica durante la quale la realtà si trova disintegrata.
Copiare gli altri è necessario, ma copiare se stessi è deplorevole.
Oggetto della pittura non è più descrivere la storia poiché la si trova nei libri. Noi ne abbiamo un concetto più alto. Con la pittura l'artista esprime le proprie visioni interiori.
La pittura è poesia silenziosa, la poesia è pittura che parla.
Sono cresciuto credendo che l'arte riguardasse le immagini, poi ho conosciuto la musica e mi ritrovo ad essere un artista senza aver mai dipinto.