Nessuno ha concluso niente: rimandiamo sempre tutto al futuro.
Non è un'arte quella che arriva allo scopo per caso.
Chi si adatta bene alla povertà è ricco.
Il culmine di una vita felice è una sicura tranquillità e una inalterata fiducia in essa.
La fame insegna a trovar espedienti.
Gode maggiormente delle ricchezze chi meno ne sente il bisogno.
Abbiamo bisogno della storia, non perché ci dica cosa è successo o per spiegare il passato, ma per far vivere il passato così che possa spiegarci come rendere possibile il futuro.
La nostra felicità non dipende soltanto dalle gioie attuali ma anche dalle nostre speranze e dai nostri ricordi. Il presente si arricchisce del passato e del futuro.
Il nostro passato è solo memoria e il futuro è immaginazione. Entrambe le cose sono illusioni.
È il momento di una nuova generazione di leader, per affrontare nuovi problemi e cogliere nuove opportunità. Perché là fuori c'è un nuovo mondo da conquistare.
Il nostro destino esercita la sua influenza su di noi anche quando non ne abbiamo ancora appresa la natura: il nostro futuro detta le leggi del nostro oggi.
Il passato non mi preoccupa: i danni che doveva fare li ha fatti; mi preoccupa il futuro, che li deve ancora fare.
Non potremmo in alcun modo capire il futuro se non tenessimo conto del passato.
La venerazione del passato conduce a un pessimismo ingiustificato sul presente e impedisce di capire che l'avvenire non è già più quello che era.
Noi non sappiamo nulla di ciò che accadrà in futuro, se non con l'analogia dell'esperienza.
Il passato è solo il presente diventato invisibile e muto; e dato che è invisibile e muto, le suo occhiate memorizzate e i suoi mormorii sono infinitamente precisi: Noi siamo il passato del domani.