Non sono in pena per me stessa sono in pena per il futuro della razza umana.
In tempi di disperazione la gente crede a quello che vuole credere e noi abbiamo creato quello a cui volevano credere.
Il destino è uno scrigno come altri non ne esistono, aperto e contemporaneamente chiuso, si guarda dentro e si può vedere quanto è successo, la vita passata, destino ormai compiuto, ma di quanto dovrà accadere non si ottiene niente, solo qualche presentimento, qualche intuizione.
Il futuro è come il paradiso.
Il tempo non è affatto ciò che sembra. Non scorre in una sola direzione, e il futuro esiste contemporaneamente al passato.
Disgraziato l'animo ansioso del futuro.
Non lasciare mai che il futuro ti disturbi. Lo incontrerai, se così deve essere, con gli stessi poteri della ragione che oggi ti armano contro il presente.
Mentre tutti guardano al Nord, ricco e potente, alle loro spalle, al Sud, sta nascendo l'Italia di domani. Un'Italia migliore.
Quello che vogliamo del futuro è molto spesso l'immagine di un passato immaginato e perduto.
Progetti per l'avvenire, studi, impieghi, trafile, non li preoccupavano più di quanto il far la guardia alle pecore possa tentare un cane di lusso.
I rimpianti di ieri e la paura del domani possono ucciderti.
A voi giovani [...]: abbiate sempre gli occhi rivolti al futuro. Siate terreno fertile in cammino con l'umanità, siate rinnovamento nella cultura, nella società e nella Chiesa. Ci vuole coraggio, umiltà e ascolto per dare espressione al rinnovamento.