L'interpretazione del sogno è la via regia che porta alla conoscenza dell'inconscio nella vita psichica.— Sigmund Freud
L'interpretazione del sogno è la via regia che porta alla conoscenza dell'inconscio nella vita psichica.
Ricordiamo il vecchio adagio: si vis pacem, para bellum: se vuoi conservare la pace preparati alla guerra. Sarebbe ora di modificare questo adagio e di dire: si vis vitam, para mortem: se vuoi poter sopportare la vita, disponiti ad accettare la morte.
La battuta di spirito è in un certo senso il contributo pagato dalla comicità alla sfera dell'inconscio.
Il contrario del gioco non è ciò che è serio, bensì ciò che è reale.
Niente di ciò che abbiamo posseduto nella mente una volta può andare completamente perduto.
In psicoanalisi le cose sono solite essere un po' più complicate di quel che vorremmo. Se fossero così semplici, non ci sarebbe forse stato bisogno della psicoanalisi per portarle alla luce.
Il pericolo sarebbe la forma di manifestazione della necessità esteriore che trova la sua strada verso l'inconscio umano.
È un errore rinchiudere l'inconscio in un cerchio e collocarlo ai confini della ragione.
L'inconscio non è soltanto male, ma è anche la sorgente del bene più alto; non è solo buio ma anche luce, non solo bestiale, semi-umano, demoniaco, ma sovrumano, spirituale e, nel senso classico del termine, "divino".
Per ritrovare se stessi bisogna avere il giusto equilibrio tra le forze della mente inconscia e quelle della mente conscia.
La psiche inconscia ha questo di caratteristico: che basta a sé stessa e non conosce rispetti umani. Ciò che è caduto una volta nell'inconscio vi viene trattenuto, ne soffra o non ne soffra la coscienza.
Spiegare l'inconscio è un bel compito per la coscienza. L'inconscio non fa sforzi e al massimo riesce a confondere la coscienza.
Molto di ciò che finora è andato sotto il nome di religione conteneva in sé un atteggiamento d'inconscia ostilità verso la vita. La vera religione deve insegnare che la vita è colma di gioie che rallegrano l'occhio di Dio, e che la conoscenza senza l'azione è vuota.
Poiché l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto ciò che teme e disprezza in se stesso.
Poiché tutti i nostri desideri scaturiscono dalle profondità del nostro inconscio, non sappiamo dove e cosa cercare.