Dell'Europa percepiamo ancora più limiti che opportunità.— Simona Bonafé
Dell'Europa percepiamo ancora più limiti che opportunità.
Vogliamo essere europei di lingua italiana, piuttosto che italiani di lingua toscana.
L'Europa è cristiana, è l'invenzione di alcuni vescovi particolarmente ricchi di intuito e di un pugno di missionari all'avventura.
In generale in Europa e in Italia, la ricreazione è finita. Non può continuare, deve finire, l'illusione che la spesa pubblica sia o possa essere una variabile indipendente dal Pil.
L'Europa ha le risorse per salvarsi da sola. I cittadini devono capire che va rimesso in discussione un modello di sviluppo e di welfare in cui si scaricava tutto sul settore pubblico, sull'indebitamento, sulle generazioni future. Ora siamo arrivati alla generazione che quel debito deve ripagarlo.
Ci sono tre principali gruppi di uomini: selvaggi, barbari inciviliti, europei.
Nessuno è chiamato a scegliere tra l'essere in Europa e essere nel Mediterraneo, poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.
La democrazia e il rispetto dei diritti umani fondamentali sono importanti per gli africani e per gli asiatici come per gli europei e gli americani.
Lavoriamo perché l'Europa torni ad essere un grande sogno, un crocevia di popoli e di culture, un approdo certo per i diritti delle persone, appunto un luogo della libertà, della fraternità e della pace.
Il Risorgimento in Italia si compie con l'Europa, si compie con la nascita dell'Europa. Quindi in qualche modo, in fondo, Mazzini aveva fondato contemporaneamente la Giovine Italia e la Giovine Europa.
Tatiana è l'amica mia grassa, tarmente grassa che si se veste de bianco ce fanno sopra i murales.