A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono.— Simone Weil
A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono.
La perfezione è impersonale.
Un racconto eschimese spiega così l'origine della luce: «II corvo che nella notte eterna non poteva trovare cibo, desiderò la luce, e la terra si illuminò». Se c'è un vero desiderio, se l'oggetto del desiderio è veramente la luce, il desiderio della luce produce la luce.
Tutti i moti naturali dell'anima sono retti da leggi analoghe a quelle della pesantezza materiale. Solo la grazia fa eccezione.
L'infelicità rende Dio assente agli occhi degli uomini per un certo tempo, più assente di un morto, più assente della luce in una prigione oscura.
I santi (i quasi santi) sono più esposti degli altri al diavolo, perché la reale conoscenza che posseggono della propria miseria rende loro la luce quasi intollerabile.
Lo spirito della persona è in un certo senso autore del corpo.
L'amore è essenzialmente adesione dello spirito a un corpo nudo.
Le ricchezze dello spirito abbelliscono il volto dell'uomo e suscitano comprensione e rispetto.
Non v'è un posto definito dove appoggiare lo spirito.
La lettura rende un uomo completo, la conversazione lo rende agile di spirito e la scrittura lo rende esatto.
Nulla pare che sia più superfluo dello spirito in un organismo umano.
La migliore espressione dello spirito di un'epoca è quella data dalle astratte idealità artistiche, perché lo spirito stesso è astrazione e idealismo.
MATERIA: Un moto di spirito. A livello subatomico, quanto è caratterizzato da una tendenza a esistere.
L'inverno dello spirito. Mors ontologica. Quando l'anima è morta.
Vado verso il popolo e sono col popolo per comunione di intenti e di spirito.