Chi prima arriva ben inizia, ma il secondo topo si prende il formaggio.
Cercasi assistente telepatico. Gli interessati sanno dove inoltrare la domanda.
Dicono che non sai ciò che hai fino a quando non lo perdi. Così mi sono sbarazzato di tutto per vedere quello che avevo.
Non si può avere tutto. Voglio dire, dove lo metteresti?
Mi ruppi un braccio cercando di piegare un letto. Non era di quelli pieghevoli.
Voglio vivere in eterno. Finora tutto bene.
Posso dire onestamente che non mi ha mai interessato la questione del successo come un'impresa. Se io sentivo che era la cosa giusta da fare, ero dalla sua parte indipendentemente dal possibile esito.
Il successo è un atto di equilibrio: tra la soddisfazione interiore e il riconoscimento esteriore, tra il raggiungere gli obiettivi e l'essere in grado di mollare.
L'infelice che s'affanna. Non deve maledir, non deve odiare chi trionfa per lui.
Il successo e il fallimento sono entrambi difficili da sopportare. Insieme al successo arrivano le droghe, il divorzio, l'adulterio, la prepotenza, i viaggi, la meditazione, le medicine, la depressione, la nevrosi e il suicidio. Con il fallimento viene il fallimento.
Un uomo che ha un'idea nuova è uno svitato finché quell'idea non ha successo.
Non è stato il mio corpo a farmi fare strada, ma la mia faccia.
Un vero amico è colui che trascura i tuoi insuccessi e tollera i tuoi successi.
Chiunque abbia veramente successo nella vita è un coltivatore di dubbi.
Il primo mito del management è la convinzione di esistere. Il secondo è che avere successo equivalga a essere capaci.
Attraverso le ferite che portiamo sul nostro corpo possiamo misurare le nostre imprudenze e i nostri successi.