Il timore di un danno frena. L'azione logora. La prospettiva di un vantaggio incita.
Chi, in cento battaglie riporta cento vittorie, non è il più abile in assoluto; al contrario, chi non dà nemmeno battaglia, e sottomette le truppe dell'avversario, è il più abile in assoluto.
Per quanto profonda sia la nostra saggezza individuale, essa non inciderà sul mondo reale, a meno che non si allei a qualche sorta di potere.
Il territorio genera la lunghezza. La lunghezza genera il volume. Il volume genera il calcolo. Il calcolo genera il confronto. Il confronto genera la vittoria.
Chi è prudente e aspetta con pazienza un nemico che non lo è, sarà vittorioso.
L'attimo in cui tocchi il bordo della piscina per primo dura un istante, ma te lo porti nel cuore per tutta la vita.
La guerra è un'azione d'eserciti offendentisi in ogni guisa, il cui fine si è la vittoria.
Chi si domanda se il nemico è stato sconfitto dalla strategia o dal valore?
La vera vittoria è la vittoria sull'aggressione, una vittoria che rispetti l'umanità del nemico rendendo così inutile un ulteriore conflitto.
Wellington è un pessimo generale. Prevedo la vittoria entro l'ora di pranzo.
Può essere un eroe sia quello che trionfa sia quello che soccombe, ma mai quello che abbandona il combattimento.
I vincitori fanno la storia e i vinti la morale.
Vincere non è importante: è la sola cosa che conti.
Ho scoperto che se si vogliono vincere le partite, è meglio essere pronti ad adattarsi.
Per vincere, occorre sempre qualcuno che perda.