Avrei potuto mandarlo al diavolo e cercare una vita migliore. Avrei potuto, invece l'ho preso per mano.Tanto ci saremmo mancati, tanto ci desideravamo ancora, tanto a volte bisogna rimboccarsi le maniche e salvarli, certi amori.
— Susanna Casciani
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La nostra interpretazione
Le parole raccontano il momento in cui si è davanti a un bivio affettivo: da una parte la possibilità di chiudere definitivamente una storia, di scegliere per sé una vita più semplice e forse più serena, dall’altra la decisione di restare, nonostante le ferite e le fatiche. Non si tratta di ingenuità, ma di riconoscere che tra due persone esiste ancora un legame che non è del tutto esaurito: manca la presenza, ma resta il desiderio, resta la sensazione che, al di là dei problemi, ci sia qualcosa che vale la pena provare a salvare.
L’amore viene descritto come qualcosa che richiede impegno concreto, quasi artigianale: rimboccarsi le maniche, fare il primo passo, tendere la mano quando sarebbe più facile voltare le spalle. Esiste una responsabilità reciproca nel proteggere ciò che si è costruito insieme, soprattutto quando ci si rende conto che la mancanza è ancora viva e il bisogno dell’altro non è solo abitudine. Salvare un amore significa esporsi al rischio di soffrire di nuovo, rinunciare all’orgoglio e alla fuga, accettare che i sentimenti non siano sempre lineari o comodi. È un atto di coraggio, ma anche di fede nell’altro e nella possibilità di trasformare il dolore in una nuova forma di vicinanza, più consapevole e fragile, ma forse più autentica.