La frase di Thomas Bernhard esplora la natura intrinseca della condizione umana, sottolineando come ogni momento dell'esistenza sia un passo verso i limiti estremi del vivere. Questo aforisma invita il lettore ad affrontare l'idea che la vita stessa è una progressione continua dal nascere alla morte, con ogni giorno rappresentante non solo di esplorazione e crescita ma anche dell'avvicinamento inevitabile al confine ultimo della condizione umana. Bernhard suggerisce così un atteggiamento filosofico verso la vita come una via senza ritorno che porta alla comprensione profonda del ciclo vitale.