La felicità non dipende da quello che ci manca, ma dal buon uso che facciamo di quello che abbiamo.
La debolezza è doppiamente debole quando è novizia.
Un innamorato senza indiscrezione non è affatto un innamorato.
Quel freddo conglomerato chiamato mondo, che, così terribile nella massa, è così poco temibile, persino degno di compassione nelle sue singole unità.
Se Galileo avesse scritto in versi che il mondo si muoveva, forse l'inquisizione lo avrebbe lasciato stare.
La pazienza mette assieme il coraggio morale e la timidezza fisica.
Non importa quanto tardo, avaro o saggio sia un uomo. Egli sa che la felicità è indisputabilmente giusta.
Fate vostra la felicità degli altri. Nella vostra compagna, nei vostri figli, nei vostri nipoti vi è tanta parte del vostro sangue, della vostra vita; e la loro gioia è e deve essere gioia vostra.
Ogni felicità è un capolavoro.
Che cos'è la felicità se non il sincero accordo tra un uomo e la vita che conduce?
Nessuno si rende conto di vivere l'istante piú felice della propria vita nell'attimo in cui lo sta vivendo.
La felicità non viene dal possedere un gran numero di cose, ma deriva dall'orgoglio del lavoro che si fa; la povertà si può vincere con un sistema costruttivo ed è di fondamentale importanza combattere l'ingiustizia anche a costo della propria vita.
Tutti hanno diritto di essere felici a modo loro.
La felicità di un uomo sposato dipende dalle persone che non ha sposato.
La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha.
Felici veramente sono coloro a chi una medesima occasione torna piú che una volta perché la prima lo può perdere o male usare uno ancora che sia prudente; ma chi non lo sa cognoscere o usare la seconda volta è imprudentissimo.
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