Anche la stupidità è bella, se perfetta.
La capacità di godere richiede cultura, e la cultura equivale poi sempre alla capacità di godere.
Chi è felice non si muove.
Infuriarsi ed eccitarsi nel combattere qualche idea è facile soprattutto quando non siamo del tutto sicuri della nostra posizione e ci sentiamo interiormente tentati di passare dalla parte dell'avversario.
L'arte non è una forza, è soltanto una consolazione.
Questa era Venezia, la bella lusinghiera e ambigua, la città metà fiaba e metà trappola,, nella cui atmosfera corrotta l' arte un tempo si sviluppò rigogliosa, e che suggerì ai musicisti melodie che cullano in sonni voluttuosi.
Gli italiani non sono mai stati grandi come nel periodo che va dal 1270 al 1310.
Forse Sartre è scandaloso come lo è stato Gide: perché mette il valore dell'uomo nella sua imperfezione. "Non amo l'uomo", diceva Gide, "amo quel che lo divora". La libertà di Sartre divora l'uomo come entità costituita.
La voce dell'opera si è fermata con la Callas, una perfezionista, nel senso che perfezionava i suoi difetti, come tutti i geni. Trovare e cestinare. Di questo si tratta.
La perfezione ha un grave difetto; ha la tendenza ad essere noiosa.
La perfezione si raggiunge per gradi.
In amore sono molto difficile, anzi impossibile. Sono una perfezionista.
Io sono nessuno. Nessuno è perfetto.
Quando in amore si cerca la perfezione, si trova la solitudine.
Cerca l'eccellenza leggendo, ascoltando e guardando un lavoro fatto bene a un dato momento di ciascuna giornata.
L'imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità, ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente noiosi.