Tempo e consapevolezza sono la stessa cosa.
Quello di cui hai paura è la paura e non gli aerei. Se vuoi non aver paura, devi volare. Siediti su un aereo convinto che niente succederà, e niente succederà.
Che errore è stato allontanarsi dalla natura! Nella sua varietà, nella sua bellezza, nella sua crudeltà, nella sua infinita, ineguagliabile grandezza c'è tutto il senso della vita.
Una buona occasione nella vita si presenta sempre. Il problema è saperla riconoscere.
Viaggiare ha senso solo se si torna con una qualche risposta nella valigia.
Quella che chiamiamo eufemisticamente "carne" sono in verità pezzi di cadaveri, di animali morti, morti ammazzati. Perché fare del proprio stomaco un cimitero?
Trovati uno scopo nella vita e perseguilo. Ma talvolta è solo dopo aver vissuto che si riconosce che la vita aveva uno scopo, e probabilmente uno scopo architettato dal caso. E ora che avevo assolto il mio, mi sentivo senza una meta, alla deriva.
Gli altri hanno un'idea molto più chiara di me di ciò che potrei fare.
A un certo punto, quasi istintivamente, ci si volta indietro e si vede che un cancello è stato sprangato alle spalle nostre, chiudendo la via del ritorno.
Ora, nel buio, e senza luci in vista e senza chiarori, e soltanto col vento e la spinta regolare della vela, gli parve di essere già morto, forse. Congiunse le mani e si tastò le palme. Non erano morte e gli bastava aprirle e chiuderle per risuscitare il dolore della vita.
Vivete ora, vivete nel momento. Il futuro non esiste. Siatene coscienti. Persino la morte non conta... ancora.
L'immagine della morte è bastevole ad occupare tutto un intelletto.
Capii che per l'intera mia vita avevo amato proprio quella donna!
Il Maestro disse a un suo allievo: Yu, vuoi che ti dica in che cosa consiste la conoscenza? Consiste nell'essere consapevoli sia di sapere una cosa che di non saperla. Questa è la conoscenza.
Non ho che da guardare le facce dei miei bambini per rendermi conto che ogni anno aggiunto alla loro vita viene sottratto alla mia.
Almeno all'inizio, scoprirmi superiore a lui in qualcosa, me lo fece apparire fragilissimo, e soprattutto, per la prima volta, mi diede il senso della mia fragilità: non c'era piú nessuno a ripararmi, anzi, adesso ero io a dovermi prendere cura di qualcuno.