Filosofare, oggi, è essere fraintesi.— Umberto Galimberti
Filosofare, oggi, è essere fraintesi.
Se il bisogno di rassicurare la propria intrinseca insicurezza genera la fedeltà, il bisogno di non annullarsi nell'altro genera il tradimento.
Perché noi occidentali crediamo nelle stelle e negli oroscopi che cadono dalle stelle e abbiamo dimenticato che i nostri gesti lenti, agili o violenti modificano le stelle, il loro equilibrio, la loro luce, il loro giro?
La tecnica, sorta per liberare l'uomo dalla necessità della natura, è diventata una sorta di seconda natura dal vincolo non meno necessitante.
Con la tecnica gli uomini possono ottenere da sé quello che un tempo chiedevano agli dèi.
L'importanza di Heidegger sta nel fatto che egli qualifica la sua filosofia come "oltrepassamento della metafisica". Visto che con metafisica si intende tutto il pensiero filosofico da Platone in poi, ciò significa porsi in una posizione-cardine, di cui Heidegger ha piena consapevolezza.
Se un filosofo è un uomo cieco, in una stanza buia, che cerca un gatto nero che non c'è, un teologo è l'uomo che riesce a trovare quel gatto.
Non c'è un metodo della filosofia, ma ci sono metodi; per così dire, differenti terapie.
La filosofia è un tentativo straordinariamente ingegnoso di pensare erroneamente.
I filosofi è cosa strana, non capiscono nulla di arte, mentre gli artisti capiscono assai di filosofia: segno è che l'arte è anche filosofia, ma la filosofia non è arte.
I primi due requisiti del filosofare sono questi: prima di tutto che si abbia il coraggio di non serbare nel proprio cuore alcuna domanda e, in secondo luogo, che si porti a chiara coscienza tutto ciò che si capisce da sé per concepirlo come problema.
L'uomo che ha gustato una volta i frutti della filosofia, che ha imparato a conoscere i suoi sistemi, e che allora, immancabilmente, li ha ammirati come i beni più alti della cultura, non può più rinunciare alla filosofia e al filosofare.
Filosofare tanto vale quanto problematizzare e mettere in discussione quel che si spaccia per verità indubitabile ed ovvia.
Il filosofo è difficile a scorgersi proprio per la luce della regione che abita: egli procede, infatti, attraverso ragionamento sempre guidato dall'idea dell'essere. È naturale che gli occhi della moltitudine, rivolti a questa divina regione, non riescano a reggere.
Il dolce latte dell'avversità, la filosofia.
La filosofia non c'impedisce di commettere errori, ma ce li spiega.