La vita e la morte sono la stessa cosa, come le due facce della mano, il palmo e il dorso. Eppure il palmo e il dorso non sono la stessa cosa. Non possono essere separati, ma neppure mischiati.

Ursula Kroeber Le Guin
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La nostra interpretazione

La frase di Ursula Kroeber Le Guin ci invita a considerare la complessità intrinseca della condizione umana, sottolineando come l'esistenza e il trapasso non possano essere separati ma rappresentino due aspetti fondamentali del ciclo vitale. Attraverso un'analogia potente tra vita e morte da una parte ed estremità della mano dall'altra, la scrittrice evidenzia come questi concetti diametralmente opposti siano in realtà interconnessi e complementari nella totalità dell'esistenza. Questa riflessione solleva interrogativi profondi sul significato ultimo del vivere e suggerisce che per comprendere appieno la vita, è necessario accettare anche l'ineluttabilità della morte come parte integrante di essa.

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