Ora perché l'ho fatto?— William Erskine
Ora perché l'ho fatto?
Uno dei miti piú pericolosi è quello secondo il quale chi sta per suicidarsi diventa sempre positivo e generoso e altruista.
Se non hai deciso di ciucciare il tubo del gas o mangiare la canna della pistola o di fare una lunga passeggiata su un pontile molto corto, ci sono cose alle quali non si può dire di no.
Coloro che decidono per il suicidio sono uomini che hanno perduto la loro immagine, che hanno incontrato uno specchio in frantumi, che non possono più riconoscersi in nulla. Sono stati spogliati della loro stessa immagine.
Lo stoicismo, religione che ha un unico sacramento: il suicidio.
Un uomo che ha fede è un uomo al quale è precluso il rimedio del suicidio.
Onorevole è il suicidio nel momento in cui la malattia rende la morte preferibile alla vita.
I suicidi sono solo degli impazienti.
Il suicidio è da sempre presente, in modo più o meno significativo, in tutti i popoli e in tutte le culture.
Se quel precipizio, che ella aveva notato e vagheggiato da tanto tempo, non fosse stato così pittoresco, se al suo posto ci fosse stata soltanto una prosaica riva pianeggiante, forse quel suicidio non sarebbe mai avvenuto.
Il suicidio non è che una scorciatoia.