Abbiamo perduto l'arte di suicidarci a sangue freddo.
La fede è una immaginazione che rifiuta il concreto, che non si preoccupa di ciò che la respinge. Non si può credere senza immaginazione.
Le notti in cui abbiamo dormito è come se non fossero mai esistite. Restano nella memoria solo quelle in cui non abbiamo chiuso occhio: notte vuol dire notte insonne.
La vera eleganza morale consiste nell'arte di travestire le proprie vittorie da sconfitte.
Lei, chi è?
Una religione è viva soltanto prima che vengano elaborati i dogmi. Si crede davvero soltanto finché si ignora a che cosa esattamente si deve credere.
Rimbaud fu un suicida vivente. Tanto più insopportabile per noi.
Che cosa si può pretendere da un mondo in cui quasi tutti vivono soltanto perché non hanno il coraggio di suicidarsi!
Chi si innamora si innamora di se stesso, chi si uccide uccide un altro.
L'uomo non ha fatto altro che inventare Dio per vivere senza uccidersi.
La notte porta consiglio. Si suicidò all'alba.
L'istinto di autoconservazione è a volte la molla del suicidio.
Anche al più debole resta aperta un'ultima scelta...Un salto giù da questo ponte, e sono libera.
- Dottoressa Melfi: È stato un tentativo di suicidio? O forse si è trattato di un gesto simbolico? Un piccolo taglio, si usa dire in ambiente medico.- Tony Soprano: E il grosso taglio qual è? Segarsi la carotide?- Dottoressa Melfi: È un grido d'aiuto comunque.
La felicità spinge al suicidio quanto l'infelicità, anzi ancora di più perché amorfa, improbabile, esige uno sforzo di adattamento estenuante, mentre l'infelicità offre la sicurezza e il rigore del rito.
Avevo tutto. Soldi, fama, auto, donne. Eppure mi sentivo infelice. Forse perché i valori a cui mi aggrappavo erano falsi. Mi tornavano in mente le biografia di Marilyn e James Dean, di tante star che al culmine della celebrità avevano trovato la morte, magari suicidandosi.