78 frasi, citazioni, aforismi
Ma inumano è pur sempre l'amore di chi rantola senza rancore perdonando con l'ultima voce chi lo uccide fra le braccia di una croce.
E lei volò fra le tue braccia come una rondine, e le sue dita come lacrime, dal tuo ciglio alla gola, suggerivano al viso una volta ignorato la tenerezza d'un sorriso, un affetto quasi implorato.
E un sollievo di lacrime a invadere gli occhi e dagli occhi cadere.
Che ci fanno queste figlie a ricamare e cucire queste macchie di lutto rinunciate all'amore. Fra di loro si nasconde una speranza smarrita che il nemico la vuole che la vuol restituita.
Ma tu che stai, perché rimani? Un altro inverno tornerà domani cadrà altra neve a consolare i campi cadrà altra neve sui camposanti.
Ninetta mia, crepare di maggio ci vuole tanto, troppo coraggio. Ninetta bella, dritto all'inferno avrei preferito andarci in inverno.
Io mi dico: è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati.
Mille anni al mondo mille ancora che bell'inganno sei anima mia e che bello il mio tempo, che bella compagnia.
Quando scadrà l'affitto di questo corpo idiota allora avrò il mio premio come una buona nota. Mi citeran di monito a chi crede sia bello giocherellare a palla con il proprio cervello.
Feconda una donna ogni volta che l'ami così sarai uomo di fede: poi la voglia svanisce e il figlio rimane e tanti ne uccide la fame.
Nel dormiveglia della corriera lascio l'infanzia contadina corro all'incanto dei desideri vado a correggere la fortuna.
Guardate l'idrogeno tacere nel mare guardate l'ossigeno al suo fianco dormire.
Un po' di tempo fa eravamo distratti lei portava calze verdi e dormiva con tutti. "Ma cosa fai domani" non lo chiese mai a nessuno s'innamorò di tutti noi non proprio di qualcuno.
Il sangue del Principe e del Moro arrossano il cimiero di identico color.
Ci sarà allegria anche in agonia col vino forte: porterà sul viso l'ombra d'un sorriso tra le braccia della morte.
La vanità, fredda, gioiva: un uomo s'era ucciso per il suo amore.
E Gesù fu marinaio finché camminò sull'acqua.
Giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male.