E un sollievo di lacrime a invadere gli occhi e dagli occhi cadere.— Fabrizio De André
E un sollievo di lacrime a invadere gli occhi e dagli occhi cadere.
Ma inumano è pur sempre l'amore di chi rantola senza rancore perdonando con l'ultima voce chi lo uccide fra le braccia di una croce.
Ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco non dimenticare il loro volto che dopo tanto sbandare è appena giusto che la fortuna li aiuti come una svista come un'anomalia come una distrazione come un dovere...
Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura.
Che ci fanno queste figlie a ricamare e cucire queste macchie di lutto rinunciate all'amore. Fra di loro si nasconde una speranza smarrita che il nemico la vuole che la vuol restituita.
L'autunno negli occhi, l'estate nel cuore, la voglia di dare, l'istinto di avere, e tu... tu lo chiami amore e non sai che cos'è, e tu... tu lo chiami amore e non ti spieghi il perché.
Le lacrime non sono espresse dal dolore, ma dalla sua storia.
Trova qualcuno che ti rovini il rossetto, non il mascara.
V'è più genio in una lacrima che in tutti i musei e in tutte le biblioteche dell'universo.
Le lacrime che non escono si depositano sul cuore, con il tempo lo incrostano e lo paralizzano come il calcare incrosta e paralizza gli ingranaggi della lavatrice.
Il pianto è una naturale conseguenza del dolore.
È forse meglio non accorgersi delle lacrime, quando non possiamo consolarle.
Quando i begli occhi di una donna sono velati dalle lacrime, è l'uomo che non vede più chiaro.
Senz'acqua non fiorisce la terra; né l'anima senza lagrime.
La più stupida esagerazione è quella delle lacrime. È seccante come un rubinetto che non si chiude.
Quando hai asciugato le lacrime sei più inquieto di prima.