La vanità, fredda, gioiva: un uomo s'era ucciso per il suo amore.
Ma tu che stai, perché rimani? Un altro inverno tornerà domani cadrà altra neve a consolare i campi cadrà altra neve sui camposanti.
La fedeltà in fondo che cos'è? Non è altro che un grosso prurito con il divieto assoluto di grattarsi.
E un sollievo di lacrime a invadere gli occhi e dagli occhi cadere.
Che la pietà non vi sia di vergogna.
Luce luce lontana più bassa delle stelle sarà la stessa mano che ti accende e ti spegne.
La vanità è per gli imbecilli una potente fonte di soddisfazione. Essa permette loro di sostituire alle qualità che non acquisteranno mai, la convinzione di averle sempre possedute.
Quando la vanità si placa l'uomo è pronto a morire e comincia a pensarci.
Ma non è forse una vanità credersi superiori al mistero o ignorarlo?
Le parole non bastano e sdraiarsi nel comodo letto della vanità ciarliera è come farsi smidollare da una cupa e sonnolenta meretrice.
Forse egli esagerava oltre ogni limite l'infelicità della propria situazione, ma alle persone vanitose succede sempre così.
L'amore che si basa sul denaro e sulla vanità genera la più ostinata delle passioni.
Il massimo della vanità è scrivere i propri pensieri, nascondere il quaderno e sperare che qualcuno lo trovi.
La altrui vanità urta il nostro gusto solo allorquando urta la nostra vanità.
La virtù non andrebbe molto lontano se non fosse accompagnata dalla vanità.
La vanità è una delle grandi virtù, eppure quanta poca gente riconosce in essa una qualità da ammirare e da emulare. Quanti uomini, quante donne hanno trovato la salute nella vanità! Eppure l'uomo mediocre va carponi alla ricerca della modestia!