Vanità: Il tributo di un imbecille ai meriti dell'asino più prossimo.
Opposizione: in politica, il partito che, tagliandogli le gambe, impedisce al governo di correre verso la rovina.
Martire. Dicesi di chi procede con più o meno ben dissimulata riluttanza verso una morte desiderata.
Società per azioni: un ingegnoso stratagemma per ottenere un profitto individuale senza responsabilità individuale.
Perseveranza: una virtù inferiore mediante la quale la mediocrità consegue un successo inglorioso.
Orfano: Essere vivente cui la morte ha tolto ogni possibilità di esprimere sentimenti di ingratitudine filiale.
Gli uomini vorrebbero essere sempre il primo amore di una donna. Questa è la loro confusa vanità. Le donne hanno un istinto più sottile per le cose: a loro piace essere l'ultimo amore di un uomo.
È tipico della vanità e dell'impertinenza dell'uomo definire stupidi gli animali perché appaiono così ai suoi sensi ottusi.
La vanità è per gli imbecilli una potente fonte di soddisfazione. Essa permette loro di sostituire alle qualità che non acquisteranno mai, la convinzione di averle sempre possedute.
La vanità della donna è un istrumento che anche un imbecille può suonare a piacere.
Zero, non volendo andar nudo, s'è vestito di vanità.
La vanità, insaziato cormorano, consumato tutto il resto, addenta le sue viscere.
Ci si sbaglierà raramente, attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all'abitudine e quelle meschine alla paura.
Chi scrive contro la vanità vuole la gloria di avere scritto cose giuste, e i loro lettori la gloria di leggere cose giuste, e io che scrivo questo ho lo stesso desiderio, come forse anche coloro che lo stanno leggendo.
Il male non è che una vanità: abbiamo l'orgoglio del bene e non disperiamo.
Tutto il mondo degli affari è costruito sull'egoismo, la vanità e la soddisfazione personale. Ed è una grandissima stronzata pretendere che non sia così.