Roma ha parlato, la causa è finita.
Ama e fa' ciò che vuoi.
La fede consiste nella volontà di chi crede.
Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina.
La consuetudine che da certuni non a torto è detta una seconda natura.
Non uscire da te stesso, rientra in te: nell'intimo dell'uomo risiede la verità.
Quando sono arrivato a Roma sono rimasto molto impressionato da due cose: dal Colosseo e dalla cameriera della mia stanza d'albergo. Tutt'e due avevano una struttura incredibile.
Il teatro è un po' come partire ogni anno per un piccolo servizio militare: mi piace fare uno spettacolo che rimanga di alta qualità nel corso di tutte le repliche, da Roma fino all'ultima provincia del nostro paese.
Roma ha l'osteria, luogo popolaresco, un po' buio, bonario, con tavole di marmo, boccali di vino, belle insegne rossastre con le scritte: «Vino dei Castelli a tanto il litro».
Oh Roma! mia patria! città dell'anima!
Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi.
I fascisti che il 28 ottobre 1922 entrarono in Roma non dispiacquero in Vaticano. Era la medievale distinzione della Chiesa sulle guerre giuste e quelle ingiuste.
Suggello infrangibile dell'unità italiana.
A Parigi, nel momento in cui si decide di andare a Roma, bisognerebbe stabilire di andare al museo un giorno sì e uno no: si abituerebbe l'anima a sentire la bellezza.
Roma è la più stupida e prosaica delle città che conosco, senza spazio per chiunque abbia una testa o un cuore.
Non attribuiamo i guai di Roma all'eccesso di popolazione. Quando i romani erano solo due, uno uccise l'altro.