Vivere a Roma è un modo di perdere la vita.
Se non hai idee, poco male, la colpa non è tua. Ma se non hai idee e ti "vengono" egualmente, allora pèntiti.
Una donna che fugge attira l'inseguitore, anzi lo crea.
Viviamo in un'epoca in cui la dichiarazione dei redditi sostituisce i rimorsi.
Certi vizi sono più noiosi della stessa virtù. Soltanto per questo la virtù spesso trionfa.
Il mio gatto fa quello che io vorrei fare, ma con meno letteratura.
Roma ha parlato, la causa è finita.
Quando sei a Roma, vivi come i romani; quando sei in un altro luogo, vivi come si vive in quel luogo.
Roma de travertino, rifatta de cartone, saluta l'imbianchino, suo prossimo padrone.
Che i romani non temano di produr troppo, e rammentino ciò che inculcava il nostro Genovesi: che un popolo abbondante in grano, vigne ed olivi è da natura costituito creditore degli altri.
Chi vive a Roma dopo un po' di tempo non si accorge più delle sue bellezze, ma appena si allontana anche per un breve viaggio e ritorna, ritrova Roma bella, magica e grandiosa più di prima.
La tenaglia del colonnato di San Pietro, pronta a mordere la città di Roma.
Roma dovrebbe occuparsi di arte e lasciare perdere gli abiti. Troppa volgarità. Delle donne eleganti di un tempo non c'è più traccia. Colpa della tv e dei suoi modelli-velina.
Roma deve uscire dall'apatia e dall'immagine di paesone abbandonato e deve pensare ad avere il più alto profilo possibile.
Roma è la capitale della storia, della cultura, della religione; Roma è l'Italia.
Stare a Roma e non far mai una passeggiata a piedi, sarebbe, mi sembra, poco divertente.