L'italiano ha un solo vero nemico: l'arbitro di calcio, perché emette un giudizio.— Ennio Flaiano
L'italiano ha un solo vero nemico: l'arbitro di calcio, perché emette un giudizio.
Vivere è diventato un esercizio burocratico.
Una volta credevo che il contrario di una verità fosse l'errore e il contrario di un errore fosse la verità. Oggi una verità può avere per contrario un'altra verità altrettanto valida, e l'errore un altro errore.
L'evo moderno è finito. Comincia il medioevo degli specialisti. Oggi anche il cretino è specializzato.
Il fascista è disposto a tutto purché gli si conceda che lui è il padrone.
Niente è più pericoloso di uno stupido che afferra un'idea, il che succede con una frequenza preoccupante. Se uno stupido afferra un'idea, è fatto: su quella costruirà un sistema e obbligherà gli altri a condividerlo.
Non riesco a trovare alcun nesso tra una pedata al pallone, o agli stinchi di qualcuno, e il così detto orgoglio nazionale. Piedi e patria per me non sono omogenei: non si fondono.
Dallo stadio calcistico il tifoso retrocede ad altro stadio: a quello della sua stessa infanzia.
Lo stadio offre partecipazione non tanto per i suoi magri spettacoli quanto perché è l'aspetto visibile di una grande macchina che implica denaro a palate, scommesse, retroscena di ogni genere, ingaggi, disingaggi, uomini venduti a peso d'oro come merce preziosa.
Diventare donna è di particolare interesse solo per un maschio transessuale. Per le donne effettive è semplicemente una buona scusa per non giocare a calcio.
Quando un uomo guarda tre partite di calcio di fila, dovrebbe essere dichiarato legalmente morto.
Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l'unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro.
Fede è andare allo stadio quando puoi vedere la partita in televisione.
Lo studio attento delle tattiche calcistiche moderne può giovare anche all'intellettuale, come giova al politico, al sacerdote, al dirigente, a chiunque insomma debba vivere in mezzo agli uomini e intenda prosperarvi.
Il capocannoniere di un campionato è sempre il miglior poeta dell'anno.
Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada lì ricomincia la storia del calcio.