Se i popoli si conoscessero meglio, si odierebbero di più.— Ennio Flaiano
Se i popoli si conoscessero meglio, si odierebbero di più.
Il prossimo è troppo occupato coi propri delitti per accorgersi dei nostri.
Anime semplici abitano talvolta corpi complessi.
A furia di leccare qualcosa sulla lingua rimane sempre.
Sono offeso da come va il mondo dalla volgarità delle masse.
La crisi della cultura. C'è sempre stata: Shakespeare non sapeva il greco e Omero non sapeva l'inglese.
Il popolo deve stare allerta e vigile. Non deve lasciarsi provocare, né lasciarsi massacrare, ma deve anche difendere le sue conquiste. Deve difendere il diritto a costruire con il suo impegno una vita degna e migliore.
Come il popolo è l'asino: utile, paziente e bastonato.
Quelli che cercano di guidare il popolo possono farlo soltanto seguendo la plebe.
Non vi è condizione peggiore per un popolo di quella di divenire soggetto ad un altro popolo.
Al popolo non resta che un monosillabo per affermare e obbedire. La sovranità gli viene lasciata solo quando è innocua o è reputata tale, cioè nei momenti di ordinaria amministrazione.
Il contrario di un popolo civilizzato è un popolo creatore.
Che cosa non si è fatto davanti ai nostri occhi, o anche non proprio davanti ai nostri occhi, in nome del "popolo", che non si sarebbe potuto fare in nome di Dio o dell'umanità o del diritto!
Appellarsi invece al popolo significa costruire un figmento: siccome il popolo in quanto tale non esiste, il populista è colui che si crea una immagine virtuale della volontà popolare.
Il popolo capisce poco ciò che è grande, cioè: la creazione. Ma esso ha comprensione per tutti gli attori e i commedianti delle grandi cause.