Il prossimo è troppo occupato coi propri delitti per accorgersi dei nostri.
Gli amici sono veicoli al piacere e vanno frequentati in quanto tali e abbandonati quando vogliono erigersi a consiglieri.
La religione è finita. Non c'è più nessuno che si vanti di aver portato a letto una suora.
L'italiano ha un solo vero nemico: l'arbitro di calcio, perché emette un giudizio.
La scrittura satirica non è uno sport, cioè, non chiede eleganza e rispetto delle leggi, chiede soltanto la forza di una sopraffazione. E a questo punto tutti i mezzi sono buoni.
Uccidersi era una buona soluzione nelle epoche in cui il suicidio era rispettato in quanto protesta o ammissione di sconfitta. Oggi non significa niente. Ci si ammazza per disturbi nervosi o per difficoltà finanziarie.
Ciò che l'occhio non vede, lo stomaco accetta senza rivolta.
Ci sarebbe un solo modo di liberarci di quella così diffusa follia: riconoscerla apertamente come tale, e a quel fine convincersi che, nella loro maggioranza, le opinioni della gente sono, solitamente, del tutto false, distorte, errate e assurde, e dunque, in sé, non meritano alcuna attenzione.
Gli Italiani. Gli Italiani sono famosi nel mondo per due cose: il Diritto romano e il diritto d'infischiarsene.
La vanità preferisce vedere nell'indifferenza una forma latente di inimicizia.
È soltanto per uno scopo che noialtre donne viviamo: viviamo per conquistarci un cuore, ma con quali mezzi lo conquistiamo, questo è indifferente.
Una delle offese che si fanno alla Costituzione è l'indifferenza alla politica.
Questo è certamente uno dei peggiori effetti della guerra: di rendere insensibili, di indurire il cuore, di ammazzare la pietà.
L'uomo ama idealizzare, ma quando il sogno diviene realtà scatta l'indifferenza.
Amicizia, misericordia, letizia e indifferenza pacificano la mente.
E' la "cultura dello scarto". Se si rompe un computer è una tragedia, ma la povertà, i bisogni, i drammi di tante persone finiscono per entrare nella normalità.