Un'abitudine, se non contrastata, presto diventa una necessità.— Agostino d'Ippona
Un'abitudine, se non contrastata, presto diventa una necessità.
La consuetudine che da certuni non a torto è detta una seconda natura.
Roma ha parlato, la causa è finita.
Dammi, ti dissi, la castità e la continenza, ma non ora.
La castità fa gli angeli, e chi la conserva è un angelo.
Tutte le Scritture sono state scritte per questo: perché l'uomo capisse quanto Dio lo ama e, capendolo, s'infiammasse d'amore verso di lui.
L'abitudine di veder sempre una faccia di donna ha per effetto di farla trovar bella.
L'abitudine è un mostro che consuma e distrugge tutti i sentimenti, tutte le inclinazioni. Allo stesso modo è un angelo in tutto ciò che dà inaspettatamente alle azioni buone e virtuose una facilità, una sembianza naturale, che le fa credere innate nell'uomo.
L'abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
Non è possibile o non è facile mutare col ragionamento ciò che da molto tempo si è impresso nel carattere.
L'abitudine è mezza padrona del mondo. "Così faceva mio padre" è sempre una delle grandi forze che guidano il mondo.
La costanza di un'abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità.
L'abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose.
È grande la forza dell'abitudine.
L'abitudine è in tutte le cose il miglior maestro.