Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendo.— Aristotele
Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendo.
La donna è un uomo inferiore.
Due sono infatti, le cose che portano gli uomini a preoccuparsi e ad amare: ciò che è proprio e ciò che è caro.
Il saggio non dice tutto quello che pensa, ma pensa tutto quello che dice.
Il proverbio è un avanzo dell'antica filosofia, conservatosi fra molte rovine per la sua brevità ed opportunità.
Non esiste grande genio senza una dose di follia.
Gli uomini si abituano a tutto con una spaventevole rapidità.
Tutte le abitudini diventano una seconda natura, quando si tengono a lungo le finestre tappate si finisce per amare il puzzo più dell'aria fresca.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Ci si rammarica della perdita delle peggiori abitudini, forse più di ogni altra cosa. Sono in effetti una parte così essenziale della nostra personalità.
É più facile rinunciare ad un sentimento che perdere un'abitudine.
Abitudine. All'inizio il filo di una ragnatela, poi un cavo.
Se diventi schiavo dell'abitudine, lentamente ti spegni.
Le vecchie abitudini, anche se cattive, turbano meno delle cose nuove e inconsuete. Tuttavia, talvolta è necessario cambiare, passando gradualmente alle cose inconsuete.
In genere le catene dell'abitudine sono troppo leggere per essere avvertite finché non diventano troppo pesanti per essere spezzate.
L'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.