L'abitudine è in tutte le cose il miglior maestro.— Plinio il Vecchio
L'abitudine è in tutte le cose il miglior maestro.
La vera gloria consiste nel fare ciò che merita di essere scritto, nello scrivere ciò che merita di essere letto; e nel vivere in modo da rendere il mondo più felice per il fatto che ci stiamo vivendo.
Divino è per il mortale aiutare l'altro mortale, e questa è la via per la gloria eterna.
Questa è l'Italia sacra agli Dei.
Nessun mortale è saggio a tutte le ore.
Ci si rammarica della perdita delle peggiori abitudini, forse più di ogni altra cosa. Sono in effetti una parte così essenziale della nostra personalità.
È grande la forza dell'abitudine.
L'abitudine è un mostro che consuma e distrugge tutti i sentimenti, tutte le inclinazioni. Allo stesso modo è un angelo in tutto ciò che dà inaspettatamente alle azioni buone e virtuose una facilità, una sembianza naturale, che le fa credere innate nell'uomo.
Per conforto al misero e catena al piede del fortunato, il buon Dio creò giustamente l'abitudine.
L'abito è grande maestro, ma di per sé insufficiente, se non vi si aggiunga la ragione pensata e la volontà di quello a che l'uomo si viene abituando.
L'abitudine è in qualche modo simile alla natura, giacché "spesso" e "sempre" sono vicini; la natura è di ciò che è sempre, l'abitudine di ciò che è spesso.
É più facile rinunciare ad un sentimento che perdere un'abitudine.
Due cose assolutamente opposte ci condizionano ugualmente: l'abitudine e la novità.
Tale è la forza dell'abitudine che ci si abitua perfino a vivere.
Nulla di ciò che è per natura può assumere abitudini ad essa contrarie: per esempio, la pietra che per natura si porta verso il basso non può abituarsi a portarsi verso l'alto, neppure se si volesse abituarla gettandola in alto infinite volte.