Le sciocche e laide abitudini sono le corruzioni della nostra natura.
All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?
L'uomo dabbene in mezzo a' malvagi rovina sempre; e noi siam soliti ad associarci al più forte, a calpestare chi giace, e a giudicar dall'evento.
Nell'obbedire all'onore, quand'anche ci comanda d'essere sciaguratissimi, si sente pur sempre una delicatissima e magnanima voluttà che ci compensa di tutti i dolori.
Io non odio persona alcuna, ma vi son uomini ch'io ho bisogno di vedere soltanto da lontano.
Nulla di ciò che è per natura può assumere abitudini ad essa contrarie: per esempio, la pietra che per natura si porta verso il basso non può abituarsi a portarsi verso l'alto, neppure se si volesse abituarla gettandola in alto infinite volte.
L'abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose.
Decise di cambiar vita, di approfittare delle ore del mattino. Si levò alle sei, fece la doccia, si rase, si vestì, gustò la colazione, fumò un paio di sigarette, si mise al tavolo di lavoro e si svegliò a mezzogiorno.
L'abitudine è in tutte le cose il miglior maestro.
Si fa l'abitudine a tutto, anche al continuo peggioramento di ciò che già era ai limiti della sopportazione.
Non nella novità, ma nell'abitudine troviamo i piaceri più grandi.
L'abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose.
É più facile rinunciare ad un sentimento che perdere un'abitudine.
Tale è la forza dell'abitudine che ci si abitua perfino a vivere.
L'abitudine è la grande guida della vita umana.
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