Quando si guardano troppo le stelle anche le stelle finiscono per essere insignificanti.— Jules Renard
Quando si guardano troppo le stelle anche le stelle finiscono per essere insignificanti.
Bisogna dire la verità, almeno qualche volta, tanto per essere creduti il giorno in cui mentiremo.
Un uomo di carattere non ha un buon carattere.
Dire le bugie è un difetto, e le bugie sono sempre inutili perché, prima o poi, si sa la verità e ci si guadagna solo la vergogna di averle dette.
Se in una frase c'è la parola culo, il pubblico, foss'anche una frase sublime, sentirà solo questa parola.
Ognuno si disgusta delle proprie qualità, specialmente quando le ritrova negli altri.
Per conforto al misero e catena al piede del fortunato, il buon Dio creò giustamente l'abitudine.
Nessuno osa dire addio alle proprie abitudini. Più di un suicida s'è fermato sulle soglie della morte pensando al caffè dove andava a giocare tutte le sere la sua partita a domino.
Due cose assolutamente opposte ci condizionano ugualmente: l'abitudine e la novità.
Non vi è nulla di così assurdo che l'abitudine non renda accettabile.
In genere le catene dell'abitudine sono troppo leggere per essere avvertite finché non diventano troppo pesanti per essere spezzate.
Non è possibile o non è facile mutare col ragionamento ciò che da molto tempo si è impresso nel carattere.
L'abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza, e quando scopriamo d'averla addosso ogni fibra di noi s'è adeguata, ogni gesto s'è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.
L'abitudine rende sopportabile anche le cose spaventose.
L'abitudine fa della vita un proverbio.
Non è vero che ci si abitua, si è sempre più stanchi, semplicemente.