Per conforto al misero e catena al piede del fortunato, il buon Dio creò giustamente l'abitudine.— Guido Milanesi
Per conforto al misero e catena al piede del fortunato, il buon Dio creò giustamente l'abitudine.
Il sonno è come gli uomini: amico dei felici, s'allontana da chi soffre.
Prendere un'abitudine è cominciare a cessare di essere.
L'abitudine ci fa accettare l'inaccettabile.
Tale è la forza dell'abitudine che ci si abitua perfino a vivere.
L'abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose.
L'abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose.
L'uomo ama di scorrere in un circolo di varie abitudini piuttosto di gettarsi in una serie nuova d'idee.
Niente è più forte dell'abitudine.
La costanza di un'abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità.
Viviamo di solito nell'abitudine, con il nostro essere ridotto al minimo. Le nostre facoltà restano addormentate, riposando sui guanciali dell'abitudine: essa sa quello che c'è da fare e non ha bisogno di loro.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.