Il sonno è come gli uomini: amico dei felici, s'allontana da chi soffre.
Per conforto al misero e catena al piede del fortunato, il buon Dio creò giustamente l'abitudine.
Morte è quanto vediamo stando svegli, sonno quanto vediamo dormendo.
Quando vado a dormire la notte io dimentico tutto di quel giorno. Ogni giorno è un nuovo giorno per me.
Dormo su un'amaca appesa alle travature della stiva, dondolo sopra la sala macchine. Ho quarant'anni e un sonno duro da prendere a calci per farlo smettere. Mi chiamano il morto, nessuno dorme dove riesco io. Nessuno sa da quanta vita non dormo.
Chiusi gli occhi, mi addormentai per un minuto, perché non so pregare.
Gli insonni non dormono perché si preoccupano, e si preoccupano perché non dormono.
Sono nel limbo dei tossici adesso: troppo a pezzi per dormire, troppo stanco per stare sveglio.
Dormirete da morti, poltroni!
Dio benedica chi ha inventato il sonno, mantello che avvolge i pensieri di tutti gli uomini, cibo che soddisfa ogni fame, peso che equilibra le bilance e accomuna il mandriano al re, lo stolto al saggio.
Non prolungate mai il sonno artificialmente con calmanti delle farmacie. I vecchi hanno piccolissimo bisogno di dormire.
E mi domandavo stupito come mai, come mai qualcuno potesse fantasticare d'inquieti sonni, per coloro che dormivano in quella terra tranquilla.