Abitudine. All'inizio il filo di una ragnatela, poi un cavo.— John Garland Pollard
Abitudine. All'inizio il filo di una ragnatela, poi un cavo.
Il pessimista è uno che se può scegliere fra due mali li prende entrambi.
Vento. Aria che ha fretta.
Seccatore: un uomo che parla di sé mentre voi vorreste parlare di voi stesso.
Vulcano. Una montagna che ha il mal di stomaco.
Opinione. Un'idea che possedete; la convinzione è, invece, un'idea che possiede voi.
In genere le catene dell'abitudine sono troppo leggere per essere avvertite finché non diventano troppo pesanti per essere spezzate.
Se diventi schiavo dell'abitudine, lentamente ti spegni.
Viviamo di solito nell'abitudine, con il nostro essere ridotto al minimo. Le nostre facoltà restano addormentate, riposando sui guanciali dell'abitudine: essa sa quello che c'è da fare e non ha bisogno di loro.
Decise di cambiar vita, di approfittare delle ore del mattino. Si levò alle sei, fece la doccia, si rase, si vestì, gustò la colazione, fumò un paio di sigarette, si mise al tavolo di lavoro e si svegliò a mezzogiorno.
Forme pietrificate e ormai irriconoscibili della nostra prima felicità, del nostro primo orrore, queste sono le abitudini.
L'abitudine è la grande guida della vita umana.
Niente è più forte dell'abitudine.
L'abitudine può cambiare lo stampo della natura, e domare il diavolo o cacciarlo del tutto, con forza meravigliosa.
L'abito è grande maestro, ma di per sé insufficiente, se non vi si aggiunga la ragione pensata e la volontà di quello a che l'uomo si viene abituando.
Se non ci fosse l'abitudine, la vita dovrebbe apparire deliziosa a esseri che vivono nella continua minaccia della morte, cioè a tutti gli uomini.