L'abitudine e il timore del nuovo sono ostacoli alla nostra crescita e ci fanno rimanere quelli di sempre con una vita piatta, insignificante e sempre uguale.
Trascorriamo la vita sognando un domani diverso. Accumuliamo denaro con la speranza che un giorno ci servirà per vivere meglio e lasciamo passare il tempo con la convinzione che tutto ciò diventi realtà.
Il vero amore non muore mai. Non conosce stagioni: le ore, i giorni, gli anni sono soltanto frammenti di stelle spente, brandelli di tempo.
La vita può essere tristezza, ma bisogna superarla, oppure può presentarsi con un'aria di sfida e allora si deve avere il coraggio di affrontarla.
L'uomo dovrebbe imparare ad affrontare il dolore perché non è tutto da gettare via. C'è un dolore che tormenta e uno che matura. Un dolore che distrugge e un altro che avvisa per tempo di ciò che occorre fare.
Quando si ama, tutti i piccoli sospetti diventano paure. E quando le paure diventano più grandi, è segno che l'amore sta crescendo.
Prendere un'abitudine è cominciare a cessare di essere.
Non è possibile o non è facile mutare col ragionamento ciò che da molto tempo si è impresso nel carattere.
L'abitudine è una seconda natura che distrugge la prima.
La natura sbaglia raramente, l'abitudine spesso.
Nessuno osa dire addio alle proprie abitudini. Più di un suicida s'è fermato sulle soglie della morte pensando al caffè dove andava a giocare tutte le sere la sua partita a domino.
Niente è più forte dell'abitudine.
É più facile rinunciare ad un sentimento che perdere un'abitudine.
Certe abitudini si possono più facilmente troncare che moderare.
L'abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose.
Le viziose abitudini sono altrettante catene che ritengono l'uomo in una misera schiavitù. Guardisi dal contrarne veruna chi vuol conservare intera la sua libertà.
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