L'abitudine è una seconda natura che distrugge la prima.— Blaise Pascal
L'abitudine è una seconda natura che distrugge la prima.
In una parola, l'uomo sa di essere miserabile: è dunque miserabile, poiché lo è; ma è ben grande, poiché lo sa.
Noi dobbiamo apprendere i nostri limiti. Noi siamo tutti qualcosa, ma nessuno di noi è tutto.
Avere compassione degli atei che cercano, non sono infatti abbastanza infelici? Ingiuriare quelli che se ne vantano.
Questo immenso e misterioso universo non sa nulla della sua infinita potenza, mentre noi siamo consapevoli della nostra estrema debolezza.
Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.
L'abitudine è la grande guida della vita umana.
Si fa l'abitudine a tutto, anche al continuo peggioramento di ciò che già era ai limiti della sopportazione.
Le vecchie abitudini, anche se cattive, turbano meno delle cose nuove e inconsuete. Tuttavia, talvolta è necessario cambiare, passando gradualmente alle cose inconsuete.
L'abitudine si vince con l'abitudine.
Non nella novità, ma nell'abitudine troviamo i piaceri più grandi.
Se diventi schiavo dell'abitudine, lentamente ti spegni.
L'abitudine e il timore del nuovo sono ostacoli alla nostra crescita e ci fanno rimanere quelli di sempre con una vita piatta, insignificante e sempre uguale.
L'abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose.
Nelle nostre azioni abituali di mille non ce n'è una sola che riguardi noi stessi e la nostra condizione.
L'abitudine è l'abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta.