L'abitudine viene spesso scambiata per amore.
Quando l'amore è finito, gli alimenti colmano il vuoto.
Io lo detesto, ma gli uomini non vi resistono; perciò, tieni il broncio.
Se una donna perdona il suo uomo, non gli riscaldi poi le corna per colazione.
Le parole possono ferire o spezzare il cuore, e anche l'anima. Non lasciano lividi, non rompono le ossa; perciò, per chi fa male con le parole non c'è la prigione.
È più facile che i deboli rendano deboli i forti piuttosto che i forti rendano forti i deboli.
L'abitudine è una grande sordina.
Scacciamo per sempre da noi le cattive abitudini come se fossero uomini malvagi che ci hanno nuociuto per molto tempo.
L'abitudine rende sopportabile anche le cose spaventose.
L'abitudine è in qualche modo simile alla natura, giacché "spesso" e "sempre" sono vicini; la natura è di ciò che è sempre, l'abitudine di ciò che è spesso.
L'abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
Si fa l'abitudine a tutto, anche al continuo peggioramento di ciò che già era ai limiti della sopportazione.
Si cambia più facilmente religione che caffè.
L'abitudine è la grande guida della vita umana.
Nessuno osa dire addio alle proprie abitudini. Più di un suicida s'è fermato sulle soglie della morte pensando al caffè dove andava a giocare tutte le sere la sua partita a domino.
Le viziose abitudini sono altrettante catene che ritengono l'uomo in una misera schiavitù. Guardisi dal contrarne veruna chi vuol conservare intera la sua libertà.