L'abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose.
Dormendo vegliamo e vegliando dormiamo.
Stima la vita al suo giusto valore chi l'abbandona per un sogno.
La morte è una delle componenti dell'ordine dell'universo.
Ogni passione che, appena gustata, è digerita, non è che mediocre.
La gioia più profonda spesso è composta più di severità che di gaiezza.
Niente ha bisogno d'esser modificato quanto le abitudini degli altri.
Tale è la forza dell'abitudine che ci si abitua perfino a vivere.
L'abito è grande maestro, ma di per sé insufficiente, se non vi si aggiunga la ragione pensata e la volontà di quello a che l'uomo si viene abituando.
Nelle nostre azioni abituali di mille non ce n'è una sola che riguardi noi stessi e la nostra condizione.
Se si tollera qualcosa, diventa sopportabile e poco tempo dopo anche normale.
Se l'abitudine è una seconda natura, ci impedisce di conoscere la prima, della quale non ha né la crudeltà, né gli incanti.
Certe abitudini si possono più facilmente troncare che moderare.
L'uomo ama di scorrere in un circolo di varie abitudini piuttosto di gettarsi in una serie nuova d'idee.
L'abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose.
Per conforto al misero e catena al piede del fortunato, il buon Dio creò giustamente l'abitudine.
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