Mi stavo abituando a mettere mia moglie sotto un piedistallo.— Woody Allen
Mi stavo abituando a mettere mia moglie sotto un piedistallo.
Dio tace. Ah, se adesso si riuscisse a far chiudere il becco all'uomo!
In quel periodo uscivo con una ragazza e dovevamo sposarci, ma c'era un conflitto religioso. Lei era atea e io agnostico. Non sapevamo senza quale religione educare i figli.
In un momento tutto il film della mia vita mi è ripassato davanti agli occhi. E io non ero nel cast!
Ho un rapporto catastrofico con la tecnologia: se passo sotto ad un lampadario a gocce, si mette a piovere.
La maturità di una persona non si misura dall'età ma dal modo in cui reagisce svegliandosi in pieno centro in mutande.
Un'abitudine, se non contrastata, presto diventa una necessità.
L'abitudine è la grande guida della vita umana.
Non nella novità, ma nell'abitudine troviamo i piaceri più grandi.
L'abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose.
Le vecchie abitudini, anche se cattive, turbano meno delle cose nuove e inconsuete. Tuttavia, talvolta è necessario cambiare, passando gradualmente alle cose inconsuete.
Due cose assolutamente opposte ci condizionano ugualmente: l'abitudine e la novità.
L'abitudine è un mostro che consuma e distrugge tutti i sentimenti, tutte le inclinazioni. Allo stesso modo è un angelo in tutto ciò che dà inaspettatamente alle azioni buone e virtuose una facilità, una sembianza naturale, che le fa credere innate nell'uomo.
L'abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
Si cambia più facilmente religione che caffè.
Per conforto al misero e catena al piede del fortunato, il buon Dio creò giustamente l'abitudine.