Non è vero che ci si abitua, si è sempre più stanchi, semplicemente.— Charles Bukowski
Non è vero che ci si abitua, si è sempre più stanchi, semplicemente.
Quando gli uomini controlleranno i governi, gli uomini non avranno bisogno dei governi; fino ad allora siamo fregati.
Inizi a salvare il mondo col salvare una persona alla volta; tutto il resto è grandioso romanticismo o politica.
La pazzia è relativa, chi stabilisce la normalità ?
Se vuoi sapere dov'è Dio, chiedilo a un ubriaco.
Dovevamo mangiare. E mangiare e rimangiare. Eravamo tutti disgustosi, condannati ai nostri compitini sporchi. Mangiare, scoreggiare, grattarci, sorridere e santificare le feste.
Se diventi schiavo dell'abitudine, lentamente ti spegni.
L'abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza, e quando scopriamo d'averla addosso ogni fibra di noi s'è adeguata, ogni gesto s'è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.
L'abitudine fa della vita un proverbio.
La costanza di un'abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità.
L'abitudine è una grande sordina.
L'abitudine rende sopportabile anche le cose spaventose.
Non è possibile o non è facile mutare col ragionamento ciò che da molto tempo si è impresso nel carattere.
L'abitudine e il timore del nuovo sono ostacoli alla nostra crescita e ci fanno rimanere quelli di sempre con una vita piatta, insignificante e sempre uguale.
Non nella novità, ma nell'abitudine troviamo i piaceri più grandi.