Non è vero che ci si abitua, si è sempre più stanchi, semplicemente.
Se vuoi sapere chi sono i tuoi amici, procurati una condanna in carcere.
Voglio dire, mettiamola così: voi immaginate che niente abbia un senso, ma non può essere che tutto sia così, perché vi rendete conto che non ha senso e questa vostra consapevolezza gli dà quasi un senso. Avete capito quello che intendo? Un pessimismo ottimistico.
La morte significava ben poco per me. Era l'ultimo scherzo in una serie di pessimi scherzi.
L'amore si rinsecchisce, pensai tornando verso il bagno, anche più velocemente dello sperma.
Quando si è stati poveri per molto tempo si ha un certo rispetto per i soldi. Non si ha la minima voglia di ritrovarsi in bolletta.
É più facile rinunciare ad un sentimento che perdere un'abitudine.
Il capriccio è dannoso come la routine. L'abitudine è necessaria; è l'abitudine di avere delle abitudini, di fare di una traccia un solco, che è necessario combattere, se si vuole rimanere vivi.
Non vi è nulla di così assurdo che l'abitudine non renda accettabile.
In genere le catene dell'abitudine sono troppo leggere per essere avvertite finché non diventano troppo pesanti per essere spezzate.
È grande la forza dell'abitudine.
Nessuno osa dire addio alle proprie abitudini. Più di un suicida s'è fermato sulle soglie della morte pensando al caffè dove andava a giocare tutte le sere la sua partita a domino.
L'abitudine è in tutte le cose il miglior maestro.
Noi siamo abituati a scendere a patti con la realtà per acquistare un ruolo. Svendiamo i nostri sensi per trovare un gesto. Rinunciamo alla capacità di sentire e in cambio otteniamo una maschera.
La costanza di un'abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità.
L'abitudine fa della vita un proverbio.