È grande la forza dell'abitudine.— Marco Tullio Cicerone
È grande la forza dell'abitudine.
La forza è il diritto delle bestie.
Il corpo, con l'esercizio, si stanca; la mente, invece, si rinvigorisce.
Sicuramente non c'è nulla di più utile che comprendere che noi siamo nati per la giustizia e che il diritto non è stato costituito dalla convenzione, bensì dalla natura.
È meglio ricevere che commettere ingiustizia.
I saggi sono istruiti dalla ragione; le menti comuni dall'esperienza; gli stupidi dalla necessità; e i bruti dall'istinto.
Si cambia più facilmente religione che caffè.
Nessuno osa dire addio alle proprie abitudini. Più di un suicida s'è fermato sulle soglie della morte pensando al caffè dove andava a giocare tutte le sere la sua partita a domino.
Le viziose abitudini sono altrettante catene che ritengono l'uomo in una misera schiavitù. Guardisi dal contrarne veruna chi vuol conservare intera la sua libertà.
L'abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose.
Non cambierò di certo le mie abitudini o i miei comportamenti per paura. Neppure se il senso comune e l'opinione pubblica li condannassero.
L'abitudine ci fa accettare l'inaccettabile.
Gli uomini si abituano a tutto con una spaventevole rapidità.
La libertà quando comincia a mettere radici è una pianta di rapida crescita.
Forme pietrificate e ormai irriconoscibili della nostra prima felicità, del nostro primo orrore, queste sono le abitudini.
Decise di cambiar vita, di approfittare delle ore del mattino. Si levò alle sei, fece la doccia, si rase, si vestì, gustò la colazione, fumò un paio di sigarette, si mise al tavolo di lavoro e si svegliò a mezzogiorno.