È grande la forza dell'abitudine.
L'amicizia comincia dove termina o quando conclude l'interesse.
Ciascuna parte della vita ha un suo proprio carattere, sì che la debolezza dei fanciulli, la baldanza dei giovani, la serietà dell'età virile e la maturità della vecchiezza portano un loro frutto naturale che va colto a suo tempo.
Siamo pronti a contraddire senza ostinazione e a lasciare, senza adirarci, che altri ci contraddica.
La vecchiaia è il compimento della vita, l'ultimo atto della commedia.
Come non tutti i vini, così non tutti i caratteri inacidiscono invecchiando.
Scacciamo per sempre da noi le cattive abitudini come se fossero uomini malvagi che ci hanno nuociuto per molto tempo.
Nessuno osa dire addio alle proprie abitudini. Più di un suicida s'è fermato sulle soglie della morte pensando al caffè dove andava a giocare tutte le sere la sua partita a domino.
L'abitudine è mezza padrona del mondo. "Così faceva mio padre" è sempre una delle grandi forze che guidano il mondo.
Gli uomini si abituano a tutto con una spaventevole rapidità.
L'abitudine fa della vita un proverbio.
Non vi è nulla di così assurdo che l'abitudine non renda accettabile.
Prendi la direzione opposta all'abitudine e quasi sempre farai bene.
L'abitudine è una seconda natura che distrugge la prima.
L'abitudine di veder sempre una faccia di donna ha per effetto di farla trovar bella.
Se non ci fosse l'abitudine, la vita dovrebbe apparire deliziosa a esseri che vivono nella continua minaccia della morte, cioè a tutti gli uomini.
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