La libertà di pensare è il coraggio di imbattersi nei proprio demoni.— Alain de Botton
La libertà di pensare è il coraggio di imbattersi nei proprio demoni.
L'architettura, anche quella più compiuta, costituirà sempre solo una debole e imperfetta protesta contro lo stato delle cose.
Il presente si degrada, prima in storia, poi in nostalgia.
È impossibile andare a letto con qualcuno fuori dal matrimonio e non rovinare tutto ciò a cui teniamo dentro il matrimonio.
Il presente si deteriora, prima in storia, quindi in nostalgia.
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano.
Gli uomini che pensano sempre ciò che dicono hanno il torto di credersi in diritto di dire sempre ciò che pensano.
O si crede o si pensa, non c'è altra via. Quelli che credono fanno bene ad andare in chiesa, ma quelli che pensano non possono accontentarsi di prediche e di verità preconfezionate.
Il pensiero è un dinamismo dialogico ininterrotto, una navigazione tra Scilla e Cariddi verso le quali la trascina ogni egemonia di uno dei processi antagonisti.
Date al solitario pensatore la più cara delle sue gioie, quella di sapersi vivo nella vita di tutti.
Nulla è bene o male, se non si pensa di fare bene o male.
Credere che il pensiero, non imputabile civilmente, sia non imputabile moralmente, è grand'inganno; quasiché le stesse passioni che, secondate, tergono l'azione, non torgano l'opinione.
L'uomo pensa, la donna dà da pensare.
L'importante è pensare meno, ricordare e immaginare e aspettare meno. Prendere subito quello che c'è e basta.
Quando tutti pensano nello stesso modo, nessuno pensa molto.