Finché ci saranno gli uomini, ci saranno le guerre.
L'importante è non smettere di fare domande.
La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
La nostra priorità sugli animali consiste, prima di tutto, nel nostro vivere in società.
Nulla è assoluto e tutto è relativo.
La misura dell'intelligenza è la capacità di cambiare.
È certo assai più difficile perdere una guerra che vincerla. A vincere una guerra tutti son buoni, non tutti son capaci di perderla.
Il vero guaio della guerra moderna è che non da a nessuno l'opportunità di uccidere la gente giusta.
L'inizio di ogni guerra è come aprire la porta su una stanza buia. Non si sa mai che cosa possa esserci nascosto nel buio.
Una guerra non è vinta se il nemico sconfitto non è stato trasformato in un amico.
La storia ci dice che la guerra è il fenomeno che accompagna lo sviluppo dell'umanità. Forse è il destino tragico che pesa su l'uomo. La guerra sta all'uomo, come la maternità alla donna.
La guerra è un ossessione dei vecchi, che mandano i giovani a combatterla.
Sottovalutare la tremenda forza della guerra e di ciò che spinge a farla, credendo che per impedirla bastino un po' di buoni sentimenti e qualche canzone accompagnata dalla chitarra, significa spianarle la strada, non bloccare in tempo il suo meccanismo.
In guerra non c'è nessun premio per il secondo classificato.
Quanto più siamo forti, tanto meno probabile è la guerra.
La guerra, questa giustificazione della stupidità umana.