Ogni guerra civile si trasforma in guerra di religione.— Georges Bernanos
Ogni guerra civile si trasforma in guerra di religione.
Solidamente radicata al proprio terreno natale come un banco di mitili allo scoglio, la colonia degli imbecilli può essere ritenuta innocua e perfino capace di fornire allo stato e all'industria un prezioso materiale. L'imbecille è innanzitutto abitudinario e vive di partito preso.
Gli amici si meritano. E bisogna meritarli sempre, senza interruzione, correndo ogni giorno il rischio di contraddirli e di perderli.
Un mondo dominato dalla forza è un mondo abominevole, ma il mondo dominato dal numero è ignobile.
Nello spirito della rivolta c'è un odio o disprezzo di principio per l'umanità. Temo che il ribelle non sarà mai capace di nutrire per coloro che ama un amore altrettanto grande dell'odio che nutre per coloro che odia.
Il gusto del suicidio è un dono.
La guerra è bellissima per coloro che non l'hanno vissuta.
Una guerra non è vinta se il nemico sconfitto non è stato trasformato in un amico.
La nozione che il disarmo possa porre termine alla guerra è contraddetta da ciò che si può osservare in una qualsiasi baruffa fra cani.
La guerra c'è sempre stata. Prima che nascesse l'uomo, la guerra lo aspettava. Il mestiere per eccellenza attendeva il suo professionista per eccellenza. Così era e così sarà.
La guerra è il sistema più spiccio per trasmettere una cultura.
Quanto più siamo forti, tanto meno probabile è la guerra.
In guerra non c'è nessun premio per il secondo classificato.
Tutto è sempre possibile, anche la guerra, che ci sembra impensabile e che la nostra cultura si illudeva di aver superato e aveva invece soltanto rimosso.
Non esaltiamo la guerra per la guerra, come non esaltiamo la pace per la pace.